ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA
(ex certificazione energetica). La certificazione energetica degli edifici è una procedura di valutazione dei consumi energetici necessari a mantenere un determinato clima interno.
Si concretizza nella produzione di un documento che, al termine del processo di valutazione, attesta la prestazione energetica, indica alcuni parametri energetici caratteristici e contiene le raccomandazioni per il miglioramento della prestazione energetica dell’edificio analizzato.
Questa procedura deve tenere conto delle condizioni climatiche e locali, del tipo di impianto di riscaldamento e condizionamento, dell’eventuale impiego di fonti di energia rinnovabili e delle caratteristiche architettoniche dell’edificio.
La certificazione nasce con due direttive europee del 2002 (2002/91/CE) e del 2006 (2006/32/CE), e viene introdotta in Italia con il D.lgs 192/2005 e successive modifiche e integrazioni. Le più recenti modifiche sono entrate in vigore il 1° ottobre 2015.
Le principali novità introdotte nel 2015 sono rivolte ad uniformare l’APE su tutto il territorio italiano, dare maggiori informazioni sugli interventi (distinguendo tra ristrutturazioni importanti e riqualificazioni) e sugli incentivi, rendere più efficace l’intervento del certificatore e influire maggiormente sul mercato immobiliare (per approfondimenti).
Fino ad oggi la normativa italiana era infatti piuttosto complessa anche per il fatto che le Regioni avevano competenza legislativa in tema di certificazione energetica; regole, procedure e sistemi di calcolo tendevano facilmente a differire sensibilmente a seconda dei contesti regionali.
Nel tempo l’attestato di certificazione ha cambiato nome da “Attestato di certificazione energetica” (ACE) all’attuale “Attestato di Prestazione Energetica” (APE) in vigore dal 2013.
L’attestato assegna all’edificio una classe energetica sintetizzata in una lettera da G (molto energivoro) ad A4 (poco energivoro).
L’Attestato è obbligatorio in caso di costruzione, vendita o affitto di un immobile e per la pubblicazione degli annunci commerciali; è inoltre richiesto per diverse altre pratiche, tra cui l’ottenimento delle detrazioni fiscali del 65% legate ad interventi di riqualificazione energetica.
La certificazione energetica intende naturalmente promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici, ridurre il consumo di energia e le emissioni climalteranti, favorire lo sviluppo tecnologico nel settore edilizio, da cui proviene il 40% dei consumi energetici globali.
La certificazione è un primo passo per registrare per sommi capi come un edificio produce e disperde energia e certamente, in sé, non è sufficiente per ottenere alcun miglioramento energetico o riduzione di costi.
A partire dalla certificazione si può intraprendere un percorso efficace di riqualificazione energetica che è invece tutt’altra cosa, a partire dall’approfondimento necessario sulle condizioni dell’edificio.
Per comprendere al meglio come l’edificio produce e dissipa l’energia è allora necessaria la diagnosi energetica (o audit energetico) con la quale non si fa solamente una fotografia dell’esistente ma si possono anche simulare gli effetti dei diversi interventi di efficientamento, i loro costi e il piano economico- finanziario di rientro con relativi tempi.
